Quali sono le pillole di seconda generazione?

microgynon

Le pillole di seconda generazione sono pillole anticoncezionali contenenti solitamente 30 o 35 mcg di etinilestradiolo (un estrogeno sintetico), combinato con levonorgestrel, un progestinico.

Le pillole anticoncezionali di seconda generazione sono state introdotte negli anni ’70 e hanno rappresentato una rivoluzione nel campo della contraccezione orale, che si affidava in precedenza a formulazioni molto pesanti, contenenti un’altissima dose di estrogeno.

Le pillole di seconda generazione sono tuttora considerate il gold standard della contraccezione orale, da preferire alle pillole di terza generazione, per una maggiore sicurezza. Approfondisci qui come scegliere tra pillole di seconda o di  terza generazione.

Quali sono i nomi delle pillole di seconda generazione?

  • Microgynon 30 mcg di etinilestradiolo e 0,15 mg di levonorgestrel
  • Egogyn 30 mcg  di etinilestradiolo e 0,15 mg di levonorgestrel
  • Ovranet 30 mcg  di etinilestradiolo e 0,15 mg di levonorgestrel
  • Loette 20mcg di etinilestradiolo e 0,10 mg di levonorgestrel
  • Miranova 20 mcg di etinilestradiolo 0,10 mg di levonorgestrel
  • Novogyn 50 mcg di etinilestradiolo e 0,25 mg di levonorgestrel (di raro utilizzo)

“Saranno gli ormoni” – tutto sulla sindrome premestruale

Donna con sindrome premestruale

Non esiste donna al mondo che al primo accenno di isterismo non si sia sentita dire “Ma hai le tue cose?”.  Effettivamente, nei giorni che precedono le mestruazioni l’umore può davvero risentirne, ma sono solo poche, circa 1 su 10, le donne che soffrono di quella che viene chiamata Sindrome Premestruale (PMS).  In alcuni casi è talmente pesante da creare problemi anche sul lavoro, oltre che nelle relazioni.

Curiosità: in Australia è addirittura nato un sito, PMSBuddy, dove i fidanzati e mariti delle “isteriche da ciclo” possono iscriversi per ottenere supporto. L’unica cosa che devono fare è inserire la data dell’giorno di inizio dell’ultimo ciclo mestruale della partner. Tra i servizi offerti dal sito anche l’applicazione per l’i-phone che avvisa ogni mese quando “quei giorni” stanno arrivando. Interessante anche l’allerta nazionale, che avvisa su quante donne sono nel pieno della loro sindrome premestruale giorno per giorno.



Cos’è la Sindrome Premestruale (PMS)?

La sindrome premestruale (PMS) è una combinazione di disturbi emotivi, fisici e psicologici che si verificano tra il momento dell’ovulazione e l’inizio del flusso mestruale.

Sintomi psicologici: irritabilità, depressione, pianto facile, ipersensibilità e sbalzi di umore, in una alternanza tra tristezza e rabbia.

Sintomi fisici: stanchezza, senso di gonfiore, tensione mammaria (mastalgia), acne e modificazioni dell’appetito.


Cosa causa la Sindrome Premestruale (PMS)?

Sindrome premestrualeIn verità non si sa con preciso se questa sindrome, scoperta negli anni ’30, sia connessa con i cambiamenti del livello ormonale durante il ciclo mestruale. Quello che si sa con certezza è che in questo periodo i livelli della serotonina nel corpo si abbassano notevolmente. La serotonina, anche chiamata l’ormone dell’umore, è quella sostanza chimica responsabile a livello cerebrale del controllo dell’appetito, del sonno, dei cambiamenti d’umore e così via. Quando la concentrazione di serotonina diminuisce si hanno quindi sbalzi ormonali, insonnia, aumento dell’appetito, dolori e spasmi. In questo periodo una donna può sentirsi depressa e avere sempre gli occhi pieni di lacrime.
A causa di differenze genetiche, alcune donne possono essere più sensibili alla variazione dei livelli di serotonina e presentare quindi sintomi più gravi.


Quali sono i sintomi della Sindrome Premestruale (PMS)?

I sintomi della sindrome premestruale sono vari e soggettivi. Tuttavia, perché si tratti di sindrome premestruale una donna deve fare esperienza di almeno 5 dei seguenti 11 sintomi, di cui almeno 1 tra i primi 4:

  1. Umore pessimo, sentirsi senza via d’uscita, senza speranze
  2. Una certa ansia e tensione
  3. Improvvisi cambiamenti d’umore (si piange con facilità, si è estremamente sensibili)
  4. Persistente e marcata irritabilità, rabbia, conflittualità accentuata
  5. Perdita di interesse nelle normali attività (lavoro, scuola, socializzazione ecc.)
  6. Difficoltà a concentrarsi
  7. Stanchezza, spossatezza, mancanza di energie
  8. Improvviso e insolito aumento dell’appetito, abbuffate
  9. Insonnia (difficoltà a dormire) o dormire troppo
  10. Sentirsi sul punto di scoppiare, sentire di essere al limite
  11. Sintomi fisici come aumento di peso, gonfiore, dolore o ingrossamento del seno, mal di testa, dolori muscolari.



Quante donne soffrono di Sindrome Premestruale (PMS)?

Circa 8 donne su 10 nella settimana che precede l’inizio del flusso mestruale presentano alcune delle caratteristiche della sindrome premestruale. Fortunatamente, solo una minoranza (stimata al 10%) presenta sintomi da sindrome premestruale così gravi da compromettere la loro performance sul lavoro, il benessere delle loro relazioni e il loro stile di vita più in generale.


Come faccio a capire se soffro di Sindrome Premestruale (PMS)?

Per capire se si soffre veramente di Sindrome Premestruale (PMS) bisogna guardare al numero di giorni in cui non si sta male che trascorrono dalla fine del flusso mestruale all’inizio dell’ovulazione (che avviene solitamente al 13°-14° giorno del ciclo). Se tale intervallo è praticamente inesistente e i sintomi persistono durante tutto il ciclo allora non si tratta di Sindrome Premestruale (o perlomeno la sindrome premestruale potrebbe non essere l’unica causa).

Un altro modo per stabilire se si soffre di Sindrome Premestruale è quello di iniziare a prendere la pillola anticoncezionale, un farmaco che blocca la funzione ovarica. Se si registra un sollievo dai sintomi allora probabilmente si trattava di Sindrome Premestruale.

Lo strumento più utile per capire se si soffre di Sindrome Premestruale, e il più semplice, è tenere un diario in cui documentare tutti i sintomi fisici ed emotivi che si vivono. Se i cambiamenti dell’umore e lo stato di malessere si verificano costantemente a partire da metà del ciclo (13-14° giorno dopo l’inizio del flusso mestruale) allora con molta probabilità si tratta di Sindrome Premestruale (PMS). Tenere un diario non vi aiuterà solamente a comprendere e tenere sotto controllo il vostro umore, ma servirà anche al medico che vi ha in cura per formulare la diagnosi più corretta ed aiutarvi a trovare il rimedio più adatto.
Non è facile identificare con chiarezza la Sindrome Premestruale. Vi sono altre condizioni mediche e psicologiche che hanno gli stessi sintomi o che possono enfatizzarli. La diagnosi in genere viene fatta per esclusione.



Come si cura la Sindrome Premestruale (PMS)?

Esistono varie cure per la Sindrome Premestruale: alcune sono efficaci in una donna e completamente inefficaci per un’altra. Generalmente, si tratterà di fare diversi tentativi.
In via generale queste sono le cose che certamente possono giovare: fare più moto, eliminare il sale nella settimana che precede le mestruazioni, eliminare il caffè, il fumo, l’alcol, formaggi, burro e gli zuccheri raffinati.
Bene mangiare più pasta e riso, assumere magnesio, zinco, vitamine A, E e B6 (al massimo 50mg 1 o 2 volte al giorno).

Esistono anche  vari farmaci che vengono impiegati per trattare i sintomi della Sindrome Premestruale. Tuttavia, prima di ricorrere ad un farmaco si dovrebbe provare a vedere se si riscontrano miglioramenti adottando le semplici misure sopra riportate.
Tra i farmaci utilizzati per curare i sintomi della Sindrome Premestruale troviamo innanzitutto le pillole anticoncezionali.  Sopprimendo la funzionalità ovarica, pillole anticoncezionali come Microgynon, Yasmin o Cilest sembrano davvero essere in grado di aiutare le donne che soffrono di Sindrome Premestruale. Se soffri di sindrome premestruale e non noti miglioramenti nemmeno dopo aver adottato tutte le precauzioni e consigli riportati più sopra, l’utilizzo della pillola contraccettiva potrebbe essere un’opzione da non scartare.