Sono gay/lesbica/bisessuale?! Ecco alcuni indizi che ti aiuteranno a capirti…

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Avete il forte dubbio di poter non essere eterosessuali? Sarà mica che siete queer, gay, lesbiche, bisessuali? Come fare a capirlo? In verità, esistono degli indizi che potrebbero aiutarvi a fare chiarezza:

1) Vi sentite attratti fisicamente e emotivamente a persone del vostro stesso sesso, dello stesso genere o di sesso simile al vostro? In altre parole, vi siete mai sentiti attratti (nel senso: desiderate stare con qualcuno sia dal punto di vista emotivo che sessuale) a VARIE persone del vostro stesso sesso? Vi siete mai innamorati o avete mai preso una forte sbandata per una persona del vostro stesso sesso?
2) Le vostre fantasie sessuali riguardano REGOLARMENTE persone del vostro stesso sesso o di sesso simile al vostro? Sentite che sotto vari aspetti non siete in tutto e per tutto in linea con i vostri coetanei dello stesso sesso, al di là di cose come abbigliamento, situazione economica e nazionalità? Se avete mai frequentato o vi siete mai approcciati alla cultura e alla comunità queer, sentite che questa si addice maggiormente alla vostra personalità rispetto alla comunità eterosessuale?
3) Sentite che gli stereotipi e ruoli di genere tradizionali (come il fatto che sia appropriato per le donne portare le gonne e parlare in maniera calma e posata, o come il fatto che l’uomo debba essere un macho etc etc) vi stanno stretti o vi sembrano privi di senso? Dobbiamo precisare qui che un proprio personale ‘rifiuto’ dei ruoli di genere
tradizionali può essere spiegato da una disforia di genere – da WIKI è quando “una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico cioè quello assegnato anagraficamente alla nascita” -, da una passione per la causa della diseguaglianza tra uomini e donne o semplicemente da una personale insofferenza rispetto al modo limitato e binario in cui la nostra cultura percepisce i generi sessuali. A volte le persone gay, lesbiche e bisessuali faticano veramente a riconoscere come propri i ruoli di genere tradizionali, specialmente perché moltissimi di questi ruoli/stereotipi sono eterosessisti, cioè discriminano nei confronti di tutto ciò che non è eterosessuale.
4) Succede spesso che quando uscite con persone dell’altro stesso vi sentite annoiati o non abbastanza eccitati? Sentite che quando uscite con persone del sesso opposto c’è una sorta di forzatura, noia, o in genere sentite che c’è manca qualcosa di importante?
5) Avete mai sospettato o temuto di poter essere omosessuali o bisessuali?

Ad ognuno di noi, anche a coloro che sono chiaramente eterosessuali, può essere capitato più di una volta di pensare o di ritrovarsi in uno stato d’animo come quelli sopra elencati. Tuttavia, se varie di queste esperienze/sensazioni suonano familiari, se sono molto ricorrenti, se ci si sente così spesso e si è in un momento della vita in cui si è in grado di avere una quantità decente di informazioni sulla propria sessualità in base alle passate esperienze, potreste essere effettivamente gay o bisessuali, che non è né meglio, né peggio di essere eterosessuali. Va tutto bene : )

Nessuno può attribuirvi una identità o un orientamento sessuale, se non voi stessi. Il genere e l’orientamento con il quale scegliete di identificarvi e il momento in cui decidete di identificarvi in questo modo (momento fluido, che non è definitivo, una volta per tutte, ma che per alcuni di noi può anche cambiare nel corso della vita) dipende solo da voi. La cosa importante è che vi sentiate tranquilli e in pace con voi stessi, che siate onesti con voi stessi, con i vostri amici, con i famigliari e con i partner. Dovete capire che avete tutto il tempo che desiderate o di cui avete bisogno per scoprire chi siete.

La vostra sessualità rimarrà con voi per tutta la vostra vita: non se ne andrà via, potete scoprirla con calma, non è necessario dare definizioni categoriche alla prima occasione. Datevi il tempo di cui avete bisogno e quando la scelta si farà chiara davanti ai vostri occhi, scegliete di essere chi siete.

Date un’occhiata ai siti della comunità GBLT. Frequentate un gruppo o un’associazione gay, lesbica o bisessuale. Parlate con un adulto fidato o un coetaneo omosessuale o bisessuale. Esplorate tutte le possibilità e scegliete la via nella quale vi sentite di ‘calzare’ meglio, quella che vi fa sentire bene e in pace con voi stessi.

In fin dei conti, non sono gli altri che devono vivere giorno dopo giorno con la vostra sessualità: siete solo voi i protagonisti della storia!

Cercare di essere qualcosa che non si è o lottare contro quello che ci si sente di essere, potrebbe anche sembrare la cosa più semplice e conveniente da fare nel breve periodo. Tuttavia, questra strategia nel lungo periodo non solo porterà dolore a voi in prima persona, ma anche a tutti quelli che vi stanno attorno.
Non importa chi siete o in che fase della vostra ‘via verso la scoperta’ vi trovate: siate orgogliosi di voi stessi.
Se sarete sinceri, aperti, onesti e amorevoli e agirete con integrità, non importa quale sarà o non sarà il vostro orientamento sessuale...potrete certamente andare fieri di voi stessi!

Con il tempo migliora: “It gets better”, la mobilitazione made in USA per aiutare gli adolescenti gay e lesbiche

Ho trovato “It gets better” (letteramente “Migliora” o meglio, “con il tempo le cose migliorano/passano”) un progetto interessantissimo. Uomini e donne, ragazzi e ragazze di ogni estrazione sociale e di ogni parte del mondo, ma anche personalità come il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama hanno già pubblicato il loro video su YouTube per il progetto “It gets better”.

Il messaggio di tutti è rivolto agli adolescenti omosessuali, per incoraggiarli ad aver fiducia, tenere duro e non cedere alle sopraffazioni e agli abusi di cui spesso sono vittime da parte di coetanei ben poco tolleranti rispetto all’omosessualità.

Tutti, Obama in testa, ripetono: “non siete soli!”.

Il progetto è stato lanciato lo scorso autunno da Dan Savage, famoso columnist americano che da circa 20 anni scrive la sua rubrica di consigli amorosi e sessuali, “Savage Love“, sul Seattle Weekly. Dopo la notizia del suicidio di due giovani omosessuali Justin Aaberg e Billy Lucas, avvenuto a seguito dei forti maltrattamenti e sopraffazioni subiti dai due ragazzi solo per il fatto di essere gay, Savage ha deciso di lanciare un video su YouTube assieme al suo compagno Terry.

Nel video, i due compagni chiedono ai giovani omosessuali di tenere duro, spiegano i maltrattamenti che loro stessi avevano subito da giovani a causa del loro orientamento sessuale. Dopo il loro video, si sono aggiunte moltissimi video di risposta: un fenomeno che è diventato globale e che ha visto anche il Presidente Obama, Hillary Clinton, dipendenti di Google, Pixar, Facebook (tanto per citare alcune delle aziende che si sono impegnate per dimostrare che ci sono milioni di persone omosessuali che anche se nell’adolescenza hanno avuto vite difficili, ora hanno lavori fantastici),  pubblicare i loro video messaggi.

Ecco il sito di It gets Better.

I più comuni miti sull’omosessualità “smontati” da un simpatico cartone animato

Ho trovato questo simpatico video che cerca di “smontare” i 2 più comuni miti sull’omosessualità. Se avete mai fatto un discorso sull’omosessualità vi sarete certamente imbattuti in affermazioni come “E’ una cosa contro natura” o “E’ una questione di scelta” “C’e gente che si cura”. In questo video, di cui vi propongo traduzione scritta qui sotto, alcune utili informazioni, da imparare e sostenere al vostro prossimo dibattito.

Voce: “Quando la gente parla di omosessualità, spesso si domanda: ‘E’ una scelta?’”

“Ho sentito dire che è proprio così!”

Voce: “Ciao! Come ti chiami?”

“Christian!”

Voce: “Bene Christian, allora vediamo cosa dicono le ultime scoperte scientifiche”.

Christian: “Oh…”

Voce: “Per aiutarci, ecco 2 persone omosessuali, George e Martha. Prima di rispondere alla domanda “E’ una scelta?” , dobbiamo innanzitutto stabilire cosa significhi essere gay. Martha, tu come lo sai di essere omosessuale?”.

Martha : “Allo stesso modo in cui tu sai di essere eterosessuale!”

Voce: “A partire dal 1800 sono state date molte spiegazioni all’omosessualità, non provabili e contraddittorie.”

Professore: “L’omosessualità maschile è la conseguenza di un padre troppo assente o di una madre troppo autoritaria.”

Padre: “Ci vediamo dopo!”

Madre “Tieni le spalle dritte, caro”

Professore: “La donna omosessuale non ha invece saputo superare la sua frustrazione per non possedere un pene. Arriva così a percepire una pseudo castrazione alla quale risponde facendo di un’altra donna il suo oggetto sessuale.”

Martha: “Mi stai prendendo in giro, vero?”

Christian: “Ma mi hanno sempre detto che l’omosessualità è contro natura”. Voce: “A dire la verità le relazioni sessuali sono comuni in natura. Le troviamo tra zebre, babbuini, delfini, pecore, bufali, anatre, volpi, elefanti, cavalli, gorilla, alci, maiali, gatti, topi, conigli, cigni e leoni. Per nominarne solo alcuni.”

Christian: “Beh ok, ma non siamo animali! Gli esseri umani hanno il potere di decidere!” Martha: “Non puoi decidere di chi innamorarti!”

Voce: “Calmati Martha. Christian non ha tutti i torti. Ma diamo uno sguardo alle ultime scoperte fatte dalla scienza. Gli scienziati che si occupano di orientamento sessuale si stanno concentrandosi su 3 aree principali: la genetica, gli ormoni e l’ordine di nascita. Tuttavia, la maggior parte di questi studi si concentra solamente sull’omosessualità maschile. Mi spiace Martha”.

Martha : “Ma che strano!”

Voce: “Iniziamo dagli studi che sono stati fatti sui gemelli identici. Quando uno dei due gemelli è gay, l’altro gemello ha il 70% di probabilità di essere altrettanto omosessuale. Non potrebbe essere così se i geni non giocassero alcun ruolo. A dire il vero, alcuni studi hanno confermato che i geni giocano un ruolo fondamentale nella determinazione dell’orientamento sessuale, molto di più di quanto siano influenti nel determinare se si preferirà usare la mano sinistra o quella sinistra. E noi non discriminiamo i mancini. Beh, non più.”

Voce:” Gli scienziati hanno anche recentemente osservato un sorprendente fenomeno statistico. Gli studi dimostrano che avere fratelli maggiori aumenta le probabilità che il fratello più piccolo sia omosessuale.”

Christian “Le mamme trattano sempre i fratelli più piccoli come se fossero eterni bambini e questo li porta a diventare gay!”.

Voce: “No, non è così. Gli scienziati hanno scoperto che quando una donna è incinta di un maschietto, il suo corpo percepisce quello del feto come un corpo estraneo ed inizia a produrre anticorpi. Più bambini maschi la donna avrà, più il suo corpo si adatterà a femminilizzare il feto, cosa che potrebbe spiegare il perché per ogni figlio maschio che nasce, le probabilità che sia gay aumentano”.

Christian: “Va bene! Forse questo si può capire, ma che dire delle persone che dicevano di essere omosessuali e poi si sono ricredute una volta scoperto Dio? Che dobbiamo dire dei preti che sostengono di poter curare i gay?”.

Voce: “Anche i preti che sostengono di poter curare i gay, non affermano di poterne cambiare i desideri sessuali profondi, bensì solo la loro condotta sessuale.” Donna mormora: “Siamo ancora gay!”

George: “Se questi posti funzionano davvero, perché non usano la stessa tecnica? Perché ognuno di questi centri usa un metodo diverso da quello usato dall’altro?” Christian: “Beh…”

George: “E perché così tanti ex membri e leader di questi centri, si sono rimangiati le loro precedenti affermazioni e hanno dichiarato di non essere mai stati veramente cambiati?”

Christian: “Beh, forse non sono metodi che funzionano con tutti. Ma che male c’è?”.

George: “Cosa ne dici del sentimento di vergogna e colpa che istillano e rinforzano nelle loro vittime? O dei soldi, energie e tempo che portano via a persone che non hanno nulla che non va?”

Christian: “Questo lo dici tu”. Voce “Per essere chiari, non è solo George a dirlo, Christian. L’Associazione dei Medici Americani, l’Associazione degli Psichiatri americani, l’Associazione degli Psicologi americani, l’Associazione dei Psicoanalisti americani, l’Accademia Nazionale di Pediatria e l’Associazione Nazionale Assistenti Sociali americana hanno tutte dichiarato che l’omosessualità non deve essere considerata e trattata come un disordine psicologico e si oppongono pertanto a tutti i tentativi di riconversione. Hanno inoltre dichiarato che il proprio orientamento sessuale non è una questione di scelta e non si può cambiare.”

Christian: “Quindi sarebbe così. Dovrei credere che non si tratta di una scelta solo perché lo dicono tutti questi dottori e scienziati?”

George “Potresti chiederlo a noi!”

Martha “Di fatti conosco questa ragazza Ether che continua a cambiare sponda continuamente….”

George: “Oh sta zitta!”

Monsignor Rigon: l’omosessualità una malattia da prendere per tempo

Niente da fare, ci risiamo. Pare proprio che la Chiesa Cattolica italiana non si stia facendo alcun passo avanti sull’accettazione dell’omosessualità come un fatto naturale e non una devianza, o una malattia da sconfiggere. Ecco ad esempio cosa si è permesso di dire Paolo Rigon, vicario giudiziale,  nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Ligure, alla presenza di Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, e presidente della Cei.

“Il problema dell’omosessualità è indotto perché non si nasce omosessuali: la nascita dell’omosessuale, nel senso di disfunzione ormonale o fisica, è rarissima”. “Bisogna dunque prenderla dall’inizio, perché se presa dall’inizio, attraverso la psicoterapia, si può superare”. “Se la psicoterapia viene affrontata nella prima adolescenza, se il problema si pone, è un problema che si risolve”,  mentre “quando purtroppo l’omosessualità è incancrenita – ha concluso – è difficile”.

A noi sa tanto che di incacrenito qui ci sia qualcos’altro. A tale proposito è ben ascoltare il parere di un esperto, Renzo Zambello, psicoterapeuta, che in questa intervista ci parla dell’omosessualità e dell’impossibilità per la psicoterapia di fornire una cura a ciò che non è e non deve essere considerata una patologia.