Intimità anale: il fascino del proibito (ma che piace alle donne)

Coppia sesso

Il sesso anale è, da sempre, un argomento controverso. Attrae e fa impazzire gli uomini, è visto con diffidenza dalle donne che lo considerano una pratica perversa, dolorosa e per nulla piacevole. Sul fatto che piaccia agli uomini lasciamo perdere ogni considerazione psicologica a margine e soffermandoci unicamente sulla questione fisiologica: gli uomini traggono piacere perché lo sfintere anale è più stretto della vagina ed il pene è più compresso. Per le donne, il discorso è l’opposto: proprio per questo motivo, la penetrazione è più difficile e può essere dolorosa se non si seguono alcune regole. Probabilmente per questo motivo, le donne sono più restie a voler provare qualcosa di nuovo. Se poi consideriamo che l’immaginario erotico femminile è estremamente complesso, si arriva facilmente a concludere che l’intimità anale non è cosa per donne.

Eppure, la realtà è molto diversa: nel 2010, secondo i dati pubblicati dalla rivista “The Atlantic”, il 40% delle donne ammetteva di praticare sesso anale. A distanza di 4 anni ci si aspetta che questo dato sia in crescita o, quantomeno, stabile: fate mente locale a quanta rilevanza viene data, sui media, a prodotti lubrificanti intimi o gel “per massaggi”, inevitabilmente destinati anche ad altri usi. Le pressioni culturali sono probabilmente inferiori a quelle di un tempo, per cui pubblicizzare prodotti per il sesso non è più un taboo, ma un investimento in pubblicità presuppone un ritorno economico del bene pubblicizzato.

C’è poi un’altra considerazione: se fate un giro tra i forum “in rosa”, scoprirete che è sempre più frequente imbattersi in donne di tutte le età alla ricerca dei migliori consigli per affrontare un rapporto anale con il proprio compagno. Al di là dei consigli personali, spesso basati su esperienze più o meno piacevoli, è comunque bene tenere presente alcuni consigli pratici, che qui vedremo velocemente. Innanzitutto, è molto importante l’intesa tra i partner: se questa fantasia erotica riguarda gli uomini di tutte le età, è pur vero che l’intimità anale è praticata il più delle volte da coppie stabili e rodate. La donna deve fidarsi del proprio compagno e questa è la condizione fondamentale perché sia rilassata e si trovi a proprio agio.

La penetrazione anale non è dolorosa come si pensa e la buona riuscita del rapporto presuppone una buona lubrificazione. Mentre il canale vaginale si auto-lubrifica, nel caso del retto è necessario utilizzare un apposito prodotto per favorire l’ingresso del pene. I migliori sono quelli a base di acqua e silicone, mentre per superare la paura della prima volta può essere d’aiuto utilizzare uno spray rilassante, che anestetizza leggermente senza togliere il piacere. Superato il timore della penetrazione, si spalanca un mondo che vi farà letteralmente perdere la testa: non sono solo gli uomini a godere del rapporto anale. Le donne, infatti, possono provare sensazioni intense, molto diverse da quelle del sesso tradizionale. La profondità della penetrazione ed il coinvolgimento di clitoride e vagina (che possono essere stimolati durante la penetrazione) provocano un mix di sensazioni ineguagliabili, cui si aggiunge tutto il fascino del proibito…

Intimità anale

Le 10 cose che lei sa fare meglio di lui

Ecco a voi una lista di punti su cui inevitabilmente ammettere la sconfitta del cosiddetto ‘sesso forte’…

 1 Guida

Ebbene sì, vi sento, lo so che state pensando che non è possibile. Come diceva quel detto ‘donne al volante pericolo costante’? Parole antiche e superate! Andate a chiedere alle compagnie di assicurazione… a quanto pare è proprio così: le donne guidano meglio.

 2 Portare i capelli lunghi

Per quanto spendiate soldi dal barbiere la vostra lunga chioma non sarà mai all’altezza della sua, fatta in casa. Sarà perché… lei vale 😉

3 Cambiare idea

Come appurato dal grande economista J.M. Keynes la flessibilità è la tattica migliore per evitare disastri, far pagare i conti ai giocatori di poker e far durare le relazioni. Inoltre significa anche un’altra cosa: lei sarà in ritardo perché dopo essersi preparata per uscire, cambierà idea sul vestito appena indossato e avrà bisogno di trovarne un altro.

 4 Piangere

Gli uomini piangono con parsimonia e riluttanza. Le donne possono farlo in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e in qualsiasi situazione possibile e immaginabile. Che siano lacrime di gioia o di dolore, lacrime per ottenere qualcosa o intenerire i cuori più duri, saranno sempre lì, pronte a sgorgare.

5 Mangiare zucchero

Un uomo può essere il migliore quando si tratta di cibi piccanti ma quando invece si parla di dolci lei l’avrà vinta.

 6 Rancori

Gli uomini magari si arrabbiano e fanno scenate, ma le donne possono serbare rancore per sempre. Il risultato a lungo termine potrebbe essere una vendetta che lascerebbe sbalordita persino la mafia. Un tuo amico ha preso in giro una sua amica 4 anni fa? State attenti, lei se lo ricorda ancora…

 7 Vestirsi male

Nelle sue mani un vecchio foulard potrebbe diventare un copricapo che nemmeno negli anni ’80 si poteva guardare… per quanto gli uomini siano famosi per non avere un buon gusto nel vestirsi non potranno mai fare peggio di quello che può fare al meglio una donna, magari anche leggermente eccentrica.

8 Fare la spesa

Su questo non riuscirete mai e poi mai a starle dietro. Ammettetelo: non avete idea di quanto costa un litro di latte! Le donne sanno i prezzi di prodotti di cui gli uomini ignorano persino l’esistenza.

9 Ricordare conversazioni

È tremendamente vero. Sembra sempre che quello che ricorda lei favorisce la sua versione dei fatti. Sarà forse che mentre la vostra donna all’aperitivo ha sorseggiato un solo bicchiere di vino voi invece avete bevuto 3 gin & tonic?

 10 Coraggio

Ma ragazzi, potete immaginare che cosa significa partorire? Una donna che ha vissuto un’esperienza simile può anche sollevare il mondo!

Per ‘par condicio’ pubblicheremo nei prossimi giorni le cose che lui fa, invece, meglio di lei. Se nel frattempo volete lasciarmi qualche suggerimento a proposito, scrivete pure tra i commenti a questo post 😉

Curiosità sul profilattico

“Don’t make a mistake. Cover your snake!” Recita uno slogan inglese che invita i ragazzi a proteggersi, non solo da gravidanze indesiderate, ma anche da malattie sessualmente trasmesse. Per questo, meglio non rischiare acquistando il condom giusto. Ne esistono di tante marche, colori, sapori… ma prima di pensare a questo cercate di capire qual è la dimensione che fa per voi. Per essere sicuri che avete scelto il profilattico giusto dovrete sentirlo come una seconda pelle, comodo e sicuro. Non preoccupatevi troppo per le misure perché il lattice è un materiale elastico e quindi si adatta alle vostra forma e per quanto riguarda la lunghezza considerate che la parte in accesso si arrotolerà sulla base del pene e non vi darà fastidio. Anche le ragazze dovrebbero tenerne uno in borsa perché… non si può mai sapere! 😉

Il fine settimana è ormai arrivato, e con esso anche la voglia di divertirsi un po’ di più e magari spingersi verso nuovi incontri… Mi raccomado, ricordate sempre di usarlo!

Ecco una lista di curiosità sul profilattico:

Lo sapevate che le donne acquistano più condoms rispetto agli uomini? Non solo scarpe e borse tra i pensieri delle ragazze considerando i dati che parlano di una fetta del mercato bella grossa: circa il 40-70%.

Gli egiziani usavano i preservativi già nel 1350 a.C., probabilmente erano fatti di interiora di animali. Non fate quelle faccie!

Le prime prove dell’utilizzo dei profilattici in Europa sono state reinvenute dai graffiti trovati nelle cave della zona di Combarelles, in Francia, intorno al 100-200 d.C.

In Italia è l’anatomista Gabriele Falloppio a vantarne la paternità. Dopo aver scoperto le tube che prendono il suo nome, dichiarò di aver inventato il condom nel 1564 con l’obiettivo di proteggere dalla sifilide.

Nel sedicesimo secolo i preservativi erano fatti di lino. Un nastro cucito all’estremità aperta del condom permetteva di chiuderlo intorno al pene.

Nel diciottesimo secolo i profilattici erano ricavati dall’intestino di animali come la pecora, l’agnello e la capra, a volte anche pelle di pesce. Quindi, ritenetevi fortunati a godere dell’invenzione del lattice 😉

Nel 1844 Charles Goodyear ottenne il primo brevetto sulla creazione del condom di gomma.

Fonti letterarie raccontano che il leggendario amante del 19esimo secolo, Casanova, utilizzava regolarmente il preservativo, chiamandolo ‘cappotto inglese’

Oggi i preservativi sono fatti per il 99% di lattice e per il restante 1% di interiora di agnello che serve ad aumentare la resistenza.

I soldati americani usano i profilattici per proteggere le canne dei fucili da un possibile intasamento.

I giapponesi hanno due tipi di condom: uno fatto di pelle e l’altro fatto a base di guscio di tartaruga.

Ricordate la famosa pubblicità degli anni novanta sul profilattico? Contrariamente a quella fortunata réclame nessuno ha rivendicato la proprietà di un condom ritrovato sul pavimento della sala della Camera dei Deputati. Nell’imbarazzo generale è stato raccolto da un commesso della Camera.

In media, un preservativo può contenere circa 3.8 litri di liquido…

L’azienda giapponese Okamoto Iketa, specializzata nella ricerca e nello sviluppo della gomma dei profilattici, ha creato Condom 002, il preservativo più sottile e sicuro disponibile sul mercato di tutto il mondo. Con solo 0,02 mm il condom giapponese non ha rivali; in Italia, ad esempio, il più sottile misura 0,051 mm.

La rottura del preservativo è spesso considerata il motivo principale per screditare la sicurezza del contraccettivo. È una bugia: solo il 2% dei profilattici si rompono. Capita invece molto più spesso che il condom venga usato e/o inserito in modo scorretto.

Nell’immaginario collettivo sembra che condom e vasellina vadano a braccietto e invece non è così. La vasellina è anzi un nemico del profilattico in quanto un lubrificante a base di olio e di grassi potrebbe addirittura disintegrarlo.

In una città indiana chiamata Varanasi si producono sai, tipici vestiti delle donne, con 14 condoms. Tutto iniziò circa dieci anni fa, quando i medici iniziarono a distribuire preservativi in un progetto di educazione sessuale. I profilattici andarono a ruba, non per proteggere le notti di passione, come si auguravano i medici, ma perché, per le loro proprietà lubrificanti, furono utilizzati nella produzione del famoso tessuto con cui si fabbrica il saio. I tessitori li usano anche sulle dita durante la tessitura.

Un’artista brasiliana, Adriana Bertini ha creato un vestito interamente fatto di condoms.

Una donna caduta in mare durante una crociera nel Mar dei Caraibi si è salvata la vita grazie ad una scatola di profilattici. Gonfiandoli in palloncini e usandoli come salvagente è riuscita a tenersi a galla e per 3 giorni, fino a quando è stata notata e salvata da una barca di passaggio.

Nel 2003, la società Guilin Latex ha fatto produrre in Cina il preservativo più grande del mondo: 260 metri di altezza per 100 metri di circonferenza. Nel 2005 l’Obelisco di Buenos Aires in Argentina è stato coperto con un preservativo alto 67 metri per promuovere la Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS.

Se andate in danimarca e cercate un profilattico vi toccherà imparare questa parola: Svangerskabsforebyggendemiddel. Vi consigliamo, dunque, di porterveli da casa 😉

Ma non dimentichiamo che esistono anche i profilattici per donne, sono fatti di poliuretano o nitrile, materiali che li rendono solidi e durevoli. Non c’è bisogno di conservarli in speciali condizioni perché sono resistenti all’umidità e alle alte temperature. Il preservativo per donne non va utilizzato insieme a quello da uomini, quindi mettetevi d’accordo prima per chi deve usarlo: il profilattico da uomo a contatto con quello da donna potrebbe danneggiarlo durante il rapporto sessuale.

Vi auguriamo un buon week end lasciandovi in compagnia di questo simpatico video…

Depilazione intima

La depilazione del monte di Venere è una pratica molto antica. Sappiamo ad esempio che gli egizi si rasavano con creme a base di olio e miele; ugualmente importante era la depilazione nella cultura islamica fin dall’antichità classica e abbiamo dimostrazioni di come la amavano particolarmente anche le donne orientali. Negli anni ’60,’70 e’80 del Novecento le lotte femministe con il loro impegno sul versante dei diritti umani hanno portato, invece, ad una ventata di stile nature. Tuttavia, negli anni ’90, la moda della depilazione intima è riapparsa. Dalle spiaggie di Rio de Jainero e dalla sensualità delle donne brasiliane è nato il Brasilian Style: la moda di depilarsi quasi completamente il pube, lasciando soltanto una sottile striscia centrale.

Al Brasilian si sono poi affiancati altri stili e per non lasciarvi impreparate di fronte all’estetista quando vi chiederà qual è il vostro, nel caso vi stia venendo voglia 😉 noi ve ne elenchiamo qualcuno. Tra le variazioni del Brasilian troviamo il Tiffany Box e l’Hollywood: nel primo viene sostituita la strisciolina con un quadratino mentre se chiedete l’Hollywood vi ritroverete un simpatico triangolo. Le più audaci si fanno anche tingere i peli rimasti, rigorosamente con colori non tossici, dalle tonalità accese come il blu o il rosa. Inoltre c’è il Playboy che si ottiene con la completa rasatura della zona genitale, sia davanti che dietro. Infine pare che stia avendo molto successo in America l’applicazione di cristalli Swarowski.

Ma non dimenticate che se abbiamo i peli vuole dire che servono anche a qualcosa. Innanzitutto aiutano a proteggerci da batteri e infezioni; inoltre, forse non tutti sanno che i peli pubici sprigionano feromoni che stimolano l’attrazione del vostro partner… ma è anche vero che una giusta depilazione facilita il sesso orale 😉

Io penso che la scelta migliore come sempre sta nel mezzo: sia per lui che per lei una rasatura equilibrata sarebbe più che appropriata. E voi cosa ne pensate?

Una piccola curiosità: nell’Inghilterra vittoriana dell’800, c’era l’usanza, tra le classi più agiate, di conservare il pelo pubico del partner come fosse un porta fortuna; spesso gli uomini attaccavano piccoli ciuffi dell’amata anche al loro cappello. Il pelo pubico appartenuto a un’amante di re Giorgio IV è tutt’ora conservato in una scatola nel museo della St. Andrews University, in Scozia.

Che il pelo vi piaccia corto, lungo, a triangolo o alla brasiliana non importa, l’importante è che sia una vostra decisione e che vi faccia sentire bene!